Il fondatore del Centro Scavi di Torino, Giorgio Gullini, si laurea presso l’Università di Roma nel 1944. Fino al 1952 è Ispettore dell’Amministrazione delle Antichità e Belle Arti; ne diventa quindi il Direttore, carica che mantiene fino al 1956, quando vince la cattedra di Archeologia e Storia dell’Arte Greca e Romana presso l’Università di Torino, ricoperta fino al 1998. Presso questa Università è Direttore dell’Istituto di Archeologia dal 1958 fino al 1981 e, fino al 1989, del Dipartimento, da lui fondato, di Scienze Antropologiche Archeologiche e Storico-Territoriali, nonché Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia dal 1962 al 1972. È inoltre Presidente del Comitato di Settore per i Beni Archeologici del Consiglio Nazionale per i Beni Culturali dal 1976 al 1986 e Membro del Consiglio Universitario Nazionale dal 1979 al 1986. È socio nazionale dell’Accademia delle Scienze di Torino e socio corrispondente dell’Accademia dei Lincei a Roma. Tra i primi collaboratori di Giuseppe Tucci nelle missioni archeologiche in Pakistan, in Afghanistan e in Iran, dal 1955 al 1961 partecipa all’esplorazione della città di Udegram, l’antica Ora fondata da Alessandro Magno, nello Swat, del palazzo di Ghazni in Afghanistan e del complesso di Kuh-i-Khwaja nel Seistan (Iran). Nel 1963 promuove con gli Enti territoriali torinesi e l’Università di Torino e con il sostegno della Cassa di Risparmio di Torino, la costituzione del Centro Ricerche Archeologiche e Scavi di Torino per il Medio Oriente e l’Asia, di cui è in un primo tempo Direttore Scientifico e successivamente Presidente sino al 2004, anno della sua scomparsa. Con tali funzioni imposta, sviluppa e dirige le ricerche della Scuola archeologica torinese in Iraq, in Iran, in Asia Centrale, in Giordania, in Siria, in Libano, in Tunisia, oltre che in Italia, a Locri e a Selinunte. I suoi interessi di ricerca sono legati a grandi problematiche dell’antichità, considerando lo sviluppo delle grandi culture mediterranee dal terzo millennio a.C. all’epoca tardo-antica come fasi e aspetti di un quadro fondamentalmente unitario. La sua vasta produzione scientifica comprende oltre un centinaio di lavori e articoli su riviste specializzate e si estende dal campo dell’archeologia classica a quello dell’archeologia orientale. Nel 1966 fonda, dirigendola per molti anni, Mesopotamia, Rivista di Archeologia, Epigrafia e Storia Orientale Antica, accompagnata da supplementi monografici dedicati a specifici argomenti e soprattutto alle relazioni finali delle ricerche del Centro Scavi in Asia. Nel 1969 fonda a Baghdad l’Istituto Italo-Iraqeno di Scienze Archeologiche e il Centro Italo-Iraqeno per il Restauro dei Monumenti, strumenti innovativi di una continua collaborazione paritetica con le autorità locali attraverso l’applicazione delle più avanzate tecnologie per la gestione del patrimonio culturale. Con lo stesso intento dà vita, attraverso accordi internazionali, all’Istituto Italo-Giordano di Scienze Archeologiche ad Amman e all’Istituto Italo-Tunisino di Scienze e Tecnologie del Patrimonio Culturale a Tunisi, con vocazione aperta all’intero Maghreb. Dalla fine degli anni Sessanta approfondisce il suo interesse verso l’apporto delle scienze fisiche, matematiche e naturali alla gestione del patrimonio culturale. Dirige, dal 1978 fino alla sua conclusione, il primo Progetto Finalizzato del CNR: “Scienze per il Patrimonio Culturale” e contribuisce all’inizio degli studi di fattibilità per il secondo Progetto con questo nome. In qualità di Presidente del Consiglio Scientifico contribuisce all’organizzazione e ristrutturazione del “Istituto di Tecnologie applicate ai Beni Culturali” del CNR. Nel 1971 riceve la Medaglia d’oro dei Benemeriti della Scienza della Cultura e dell’Arte.
Allievo di Giorgio Gullini, Antonio Invernizzi si laurea presso l’Università degli Studi di Torino nel 1963. Professore incaricato di Archeologia e Storia dell’Arte Greca e Romana a Cagliari fra il 1967 e il 1969, nel 1970 assume l’incarico di professore straordinario, poi ordinario, di Archeologia Orientale presso l’Ateneo torinese. Direttore Scientifico del Centro Scavi dal 1990, nel 2007 ne diviene Presidente, carica che detiene fino al 2010. Dal 2009 è professore emerito dell’Università di Torino. È socio nazionale dell’Accademia delle Scienze di Torino. L’attività sul terreno lo vede impegnato in numerose missioni archeologiche in Iraq, Iran e Turkmenistan. Fra il 1968 e il 1976 è field director della Missione di scavo a Seleucia al Tigri, in Iraq. È direttore della ricognizione archeologica nella valle dell’Atrek in Khorasan, Iran (1975-1976), degli scavi nel bacino di Hamrin e nella fortezza romana di Kifrin sull’Eufrate, Iraq (1977-1983) e degli scavi a Nisa Partica, Turkmenistan (1990-2003). Dal 2004 al 2010 è direttore della rivista Mesopotamia, del cui comitato di redazione è parte fin dal primo numero. Nel 1999 fonda la rivista Parthica. Incontri di culture nel mondo antico, di cui è direttore fino al 2012. Dirige la collana Mnème, da lui fondata insieme a Giorgio Gullini nel 2001. La sua vastissima produzione scientifica abbraccia la Mesopotamia, l’Iran e l’Asia centrale, privilegiando le tematiche relative all’incontro di culture nell’Asia ellenizzata. Accanto ai preziosi contributi di natura archeologica e storico-artistica, negli anni 2000 la sua sfera di interessi scientifici si apre a un nuovo filone di ricerca, con la pubblicazione di documenti e resoconti dei primi viaggiatori europei nelle terre d’Asia.