Varia

The road to Karakorum

Roberta Menegazzi (a cura di), The road to Karakorum. William of Rubruck’s Journey. Soggetto: Museo di Kharakhorum, CRAST; illustrazioni: Gandul Chuluunkuu, Mirko Fuurlanetto, Viola Vittorini. Torino 2020

Il fumetto, in inglese e in mongolo, è stato realizzato in collaborazione con il Museo di Kharakhorum e rientra tra le attività della missione archeologica in Mongolia del Centro Scavi Torino finalizzate a valorizzare lo straordinario patrimonio storico-archeologico dell'area di Kharkhorin attraverso una serie di interventi volti a supportare le realtà museali del territorio e a diffondere presso la comunità locale i risultati della ricerca archeologica.

Esso presenta un episodio significativo della storia mongola, l’arrivo a Karakorum, nel 1254, del frate francescano Guglielmo da Rubruck. Ponendo l’accento sul tema degli scambi interculturali nel mondo antico e sul carattere multiculturale della capitale dell’Impero Mongolo, si propone come uno strumento in grado di promuovere, attraverso la conoscenza del passato, una riflessione e una conoscenza più profonda del presente.

L’Iraq Museum di Baghdad

C. LIPPOLIS, S. DE MARTINO, R. PARAPETTI, G. CAPRI
L'Iraq Museum di Baghdad. Gli interventi italiani per la riqualificazione di un patrimonio dell'umanità, Firenze, Apice Libri, 2016.

L'Iraq Museum di Baghdad, con la sua eccezionale varietà di manufatti di inestimabile valore, rappresenta uno scorcio ineguagliabile sul passato mesopotamico e sulla storia ed evoluzione sociale, culturale e artistica dell’umanità.

A seguito del drammatico saccheggio nel 2003, e dopo lunghi anni di chiusura al pubblico, nel 2015 le autorità irachene, grazie anche alla costante collaborazione italiana, hanno riaperto le porte del museo ai visitatori, un segnale importante in un momento di grave pericolo per il patrimonio archeologico del paese. Gli interventi italiani hanno interessato una significativa riqualificazione e riorganizzazione spaziale, funzionale ad una migliore fruibilità, di alcune importanti ali espositive della struttura museale.

Il volume presenta l’elaborazione e le fasi di progettazione e realizzazione del riallestimento. Il testo, arricchito da un’ampia selezione di immagini, è un’opera di divulgazione scientifica contemporaneamente intesa a far conoscere anche ad un pubblico non specialista lo straordinario patrimonio artistico e archeologico conservato nel Museo di Baghdad e il costante impegno sul campo delle istituzioni governative italiane (MAECI, Ambasciata d'Italia a Baghdad) e del Centro Scavi Torino nella valorizzazione di tale patrimonio.

La strada di Baghdad

Mirko Furlanetto (a cura di) La strada di Baghdad, disegni di Laura De Stefani, Pordenone, La Tipografica, 2016.

L’albo a fumetti, in arabo, si propone di avvicinare bambini e adolescenti iracheni allo straordinario patrimonio storico e archeologico del loro Paese ponendo l’accento sul ruolo primario di conservazione e tutela del Museo di Baghdad.

L’idea di utilizzare i fumetti per raggiungere il pubblico più giovane sensibilizzandolo verso i temi legati alla conoscenza e alla cura del patrimonio è stata successivamente sviluppata all’interno del Progetto Europeo EDUU (Education and Cultural Heritage Enhancement for Social Cohesion in Iraq) che ha patrocinato la realizzazione di altri due albi.

Iraq Museum 2008

R. PARAPETTI (a cura di), Iraq Museum 2008

La brochure è stata pubblicata al termine dei lavori di parziale riallestimento dell’Iraq Museum di Baghdad – progettati e diretti dall’arch. Roberto Parapetti – che hanno interessato la galleria della scultura monumentale assira, la galleria della decorazione architettonica islamica e il cortile centrale. I lavori sono stati svolti grazie al sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, il Ministero degli Affari Esteri, la Fondazione Banca Nazionale delle Comunicazioni e il Centro Scavi Torino.

Ambrogio Bembo

A. INVERNIZZI (a cura di), Ambrogio Bembo, Viaggio e Giornale per parte dell’Asia (1671-1675), Torino 2005

Il giovane patrizio veneziano Ambrogio Bembo, che viaggiò in Siria, Mesopotamia, Iran e India, redasse una relazione di viaggio il cui manoscritto è conservato nella James Fords Bell Library dell’Università del Minnesota a Minneapolis. Oltre alle impressioni di viaggio e alle descrizioni della vita coloniale europea in quelle regioni, la relazione di Bembo assume particolare valore per la fedele descrizione delle antichità di Bisutun e Taq-i Bustan. Il volume rende accessibile il testo, qui edito con un ricco apparato di note e commenti, e, in 80 tavole a colori le vedute disegnate da Joseph Guillaume Grelot, tra le quali emergono per importanza i disegni di soggetto archeologico.

Sculture di metallo da Nisa

A. INVERNIZZI, Sculture di metallo da Nisa. Cultura greca e cultura iranica in Partia (Acta Iranica 21), Teheran-Liege 1999

Il volume contiene lo studio dettagliato dei ritrovamenti di piccole sculture metalliche fatti nella Casa Quadrata di Nisa Vecchia in Parthia (oggi in Turkmenistan) dalla missione sovietica che ha condotto gli scavi in questo sito nel dopoguerra. Si tratta di documenti che indicano un amplissimo raggio di influenze iconografiche e stilistiche, dalla cultura ellenistica a quella iranica dell’altopiano al mondo delle steppe eurasiatiche. I documenti sono inoltre preziose testimonianze del pensiero religioso e delle concezioni della regalità arsacide.

Ai piedi dell’Ararat

A. INVERNIZZI, Ai piedi dell'Ararat. Artaxata e l'Armenia ellenistico-romana, Firenze 1998

La centralità storica e culturale dell’Armenia tra Mediterraneo e Asia in età ellenistica e romana emerge chiara dai contributi al volume che evidenziano alcuni aspetti caratteristici della sua cultura e danno particolare rilievo ai risultati degli scavi di Artaxata, una delle principali capitali armene del periodo.

Dal Tigri all’Eufrate

A. INVERNIZZI, Dal Tigri all'Eufrate. Vol. I Sumeri e accadi. Vol. II Babilonesi e assiri, Firenze 1992

L’Autore espone in due volumi di sintesi la nascita e lo sviluppo della civiltà mesopotamica dalla preistoria, cioè dall’età dei raccoglitori e cacciatori, al periodo neobabilonese, soffermandosi sui principali documenti di arte, architettura e artigianato portati alla luce negli scavi.

Architettura Iranica dagli Achemenidi ai Sasanidi

G. GULLINI, Architettura Iranica dagli Achemenidi ai Sasanidi. Il “Palazzo” di Kuh-i Kwagia (Seistan), Torino 1964

Il volume illustra le ricerche condotte nel complesso architettonico di Kuh-i Khwaja, nel Seistan iranico, che documenta la diffusione di una cultura achemenide comune anche nei periodi successivi. In particolare, vengono discusse l’applicazione integrale della volta autocentinata in piena coerenza con l’impiego del mattone crudo nella costruzione; e la precedenza delle regioni iraniche orientali nell’invenzione di una pianta centrale che l’architettura sasanide porterà in Occidente ad incontrarsi con la tradizione più propriamente romana. Lo studio rende possibile il riesame di molti altri monumenti legati dall’assimilazione di un linguaggio ellenistico su un tessuto organizzato da una geniale originalità creativa.